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Su questa pagina forse troverai alcune risposte in materia di responsabilità sanitaria e diritto al risarcimento del danno.
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La recente ordinanza della Corte di Cassazione, sezione III civile, n. 25514 del 27 settembre 2024, affronta un caso cruciale riguardante la responsabilità medica e il corretto accertamento del nesso causale tra l’azione del medico e il danno subito dal paziente.
La pronuncia discute in particolare come valutare il nesso causale non in relazione alla mancata efficacia terapeutica, ma nell’ottica dell’evento dannoso concretamente subito dal paziente.
Un paziente che, a seguito di un intervento chirurgico errato, ha subito una paralisi permanente e ha richiesto un risarcimento a causa di questa situazione. La Corte ha accolto il ricorso del paziente, annullando la decisione della Corte di Appello di Lecce e rimandando il caso per un nuovo esame.
1. Sintesi del Caso e Contesto Legale
Il caso trattato riguarda A.A., un paziente che, dopo aver consultato diversi medici, ha subito un intervento chirurgico per una lombosciatalgia, nonostante un precedente specialista avesse sconsigliato una simile operazione. A seguito dell’intervento, A.A. ha subito danni permanenti, tra cui la paralisi degli arti inferiori. Questo evento ha comportato, oltre al danno fisico, significative ripercussioni nella vita lavorativa e personale del paziente. In prima istanza, il Tribunale di Lecce ha accertato la responsabilità dei medici e della struttura sanitaria, ma la Corte di Appello ha successivamente accolto gli appelli, escludendo la loro responsabilità.
2. Massima e Principio di Diritto della Sentenza
In questa ordinanza, la Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale riguardante la responsabilità medica: “Nell’accertamento del nesso causale, la condotta alternativa lecita va messa in relazione all’evento concretamente verificatosi, e di cui si duole il danneggiato.” Questo è un passaggio cruciale poiché cambia il focus della valutazione dal risultato terapeutico atteso al danno effettivamente subito dal paziente.
3. Il Giudizio controfattuale e la Valutazione del Nesso Causale
La Corte ha critico nei confronti del ragionamento effettuato dai giudici di merito, in particolare per quanto riguarda il giudizio controfattuale. Invece di considerare se il danno derivante dall’intervento chirurgico fosse evitabile optando per un intervento non invasivo, i giudici hanno erroneamente valutato l’inefficacia terapeutica di questo trattamento.
La Cassazione ha sostenuto che il nesso di causalità deve essere accertato non in base alla preventiva efficacia del trattamento, ma rispetto all’effettivo evento dannoso che si è verificato.» Questo cambiamento di prospettiva è cruciale per comprendere come la valutazione della responsabilità medica debba essere più attenta al danno subito piuttosto che all’efficacia dei trattamenti disponibili.
4. Implicazioni per il Settore Legale e i Professionisti della Salute
Questa decisione ha profonde implicazioni per medici e studi legali specializzati in responsabilità sanitaria. Per i cittadini e le aziende del settore sanitario, la sentenza sottolinea l’importanza di una corretta comunicazione e documentazione.
I professionisti della salute devono essere trasparenti riguardo alle procedure da seguire e ai rischi associati alle opzioni terapeutiche, garantendo che i pazienti siano informati adeguatamente e fornendo un consenso informato. Inoltre, i legali dovranno considerare più attentamente le prove riguardanti il nesso causale quando rappresentano pazienti in contenziosi relativi a responsabilità professionale.
5. Esempi Concreti di Applicazione della Sentenza
Un esempio pratico dell’interpretazione di questa sentenza potrebbe riguardare un paziente che, ricevendo un consiglio medico di sottoporsi a un intervento chirurgico per una patologia che poteva essere trattata in modo conservativo, subisce complicazioni simili a quelle di A.A.
Se il paziente prova che l’intervento ha portato a danni permanenti, sarà essenziale applicare il principio della Cassazione per verificare se altre opzioni di trattamento sarebbero state in grado di evitare il danno, anche se con minor probabilità di successo.
Questo approccio può aiutare i giuristi a costruire casi più solidi e a chiarire le responsabilità legali in situazioni dove la terapia si è rivelata dannosa.
6- Responsabilità dei medici e danno erariale
I medesimi fatti che danno luogo a responsabilità verso il paziente, possono poi essere oggetto di richiesta di risarcimento dall’ospedale o dall’azienda sanitaria al medico per danno erariale.
La Corte dei conti, richiamando due sentenze delle Sezioni unite della Cassazione (19129/2023 e 584/2008), ha affermato che, «in ordine al regime probatorio (…) anche nel caso di accertamento del danno erariale derivato da malpractice medica, ai fini della ricostruzione del nesso causale», a differenza dell’ambito penale in cui vige la regola della prova “oltre il ragionevole dubbio”, vale la regola della preponderanza dell’evidenza o del “più probabile che non”, stante la diversità dei valori in gioco nel processo penale tra accusa e difesa e l’equivalenza di quelli in gioco nel processo civile e contabile tra le due parti contendenti.
Come spiega la sentenza della Corte dei conti, diversa è la funzione tra i due giudizi: da una parte la responsabilità amministrativa, al pari della responsabilità civile, inserendosi nell’ambito della responsabilità patrimoniale, ha funzione risarcitoria e restitutoria; dall’altra, la responsabilità penale, incidendo sulla libertà personale, ha funzione di prevenire ulteriori reati e di reprimere quello compiuto.
Emerge che nel giudizio erariale dinanzi la Corte dei conti, questa può anche affermare la responsabilità del sanitario, nonostante sia stato assolto in sede penale, purché venga fornita adeguata motivazione.
Novità 2024: Aumentano i risarcimenti e diminuiscono i sinistri
Interessante l’analisi dell’AON sui rischi in sanità, pubblicata nel 2024 e con dati aggiornati al 2023, secondo cui cala leggermente il numero dei sinistri in Sanità, ma schizza in su il loro costo che è aumentato di 7 punti percentuali nel 2022 e 2023 con un impatto significativo sul Sistema sanitario italiano, sia pubblico che privato già alle prese con fondi sempre più contati e una difficile ripresa dopo il Covid.
Una zavorra che pesa sui bilanci delle strutture soprattutto quando sono costrette a “riservare” fondi ingenti per l’esito di cause che si chiudono dopo qualche anno. Ecco perché diventa sempre più cruciale puntare sulle best pratice del risk management per risparmiare.
Ed infatti nel decennio 2014-2023 il costo totale dei sinistri ha superato oltre 1,5 miliardi di euro, con un aumento di 100 milioni negli ultimi 2 anni, determinato in buona parte anche dall’inflazione.
Il costo medio del sinistro è aumentato da 50.500 euro medie a 54.900.
Conclusione: Nota sull’Analisi e Avvertenza Legale
Questa analisi è stata generata tramite intelligenza artificiale e non costituisce consulenza legale.
È fondamentale che i cittadini consultino avvocati esperti per questioni legali specifiche. La sentenza rappresenta un’importante pietra miliare per il diritto alla salute e la responsabilità medica in Italia, incoraggiando un’attenzione maggiore verso la protezione dei diritti dei pazienti e la necessità di un approccio più rigoroso nella valutazione delle pratiche mediche.
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