AVVOCATO PATROCINIO SPESE STATO ROMA

Il gratuito patrocinio per i non abbienti – Il patrocinio a spese dello Stato

Devi rivolgerti ad un avvocato e la tua situazione non ti permette di affrontare alcuna spesa? I cittadini non abbienti con esigenza di rivolgersi ad un avvocato per una causa possono avvalersi del gratuito patrocinio, o patrocinio a spese dello Stato. Se cerchi un avvocato o uno studio legale per il gratuito patrocinio a Roma leggi questo post.

Cosa è il patrocinio a spese dello Stato?

Si tratta di un beneficio – previsto dal D.P.R. n°115 del 30 maggio 2002 – a cui possono essere ammessi coloro che abbiano un reddito inferiore ad €12.838,01 euro (dal DM 10 maggio 2023).

Per ogni componente in più del nucleo familiare vi è una maggiorazione di 1.032,91€.

Il gratuito patrocinio permette di non pagare le spese di giustizia, quindi contributo unificato marche da bollo e notifiche, nonchè le spese per il proprio avvocato, le spese di consulenza tecnica di parte e d’ufficio.

Il gratuito patrocinio riguarda ogni giudizio e fase processuale, quindi potrà essere richiesto, secondo differenti modalità, per ottenere assistenza in sede civile, lavoro, penale, tributaria, minorile o in volontaria giurisdizione. Tutto in primo grado, in grado di appello ed in cassazione.

Cosa non rientra nel patrocinio a spese dello Stato?

Attenzione: non rientrano nel patrocinio a spese dello Stato i compensi dell’avvocato per la fase stragiudiziale, come la scrittura di una diffida, una consulenza, un contratto. 

Insomma, il Gratuito Patrocinio copre le cause, non altre attività diverse.

Il gratuito patrocinio copre con alcuni limiti la fase di mediazione obbligatoria e la negoziazione assistita (purchè si raggiunga l’accordo, cosa che difficilmente si può prevedere prima).

Avere un avvocato con il patrocinio a spese dello Stato NON significa che l’avvocato è gratis! 

Infatti il pagamento del compenso dell’avvocato è a carico dello Stato, a patto che le tue condizioni di reddito non cambino in meglio nel corso della causa. 

Infatti se tra un mese o un anno trovi un lavoro e superi le soglie di reddito previste dalla legge dovrai comunicarlo e rinunciare al beneficio, con la conseguenza che da quel momento l’avvocato diventa una spesa a tuo carico.

Gratuito patrocinio nella liquidazione controllata del debitore

La sentenza della Corte costituzionale 121/2024, ha esteso il patrocinio a spese dello Stato dalla liquidazione giudiziale alla liquidazione controllata. Mentre la liquidazione giudiziale riguarda l’imprenditore commerciale medio-grande, con soglie specifiche stabilite dalla legge, la liquidazione controllata include consumatori, professionisti, imprenditori agricoli e minori, e debitori non soggetti alla liquidazione giudiziale.
Secondo la Corte, il principio di uguaglianza richiede un trattamento equo per situazioni simili, poiché entrambe le procedure concorsuali hanno la stessa struttura e funzione: comporre i rapporti tra creditori e debitore e liquidare il patrimonio del debitore assicurando un trattamento equo dei creditori. Entrambe le procedure, inoltre, permettono l’accesso all’esdebitazione, rendendo inesigibili i debiti non soddisfatti.

In quali materie non c’è limite di reddito per il gratuito patrocinio?

Per alcuni temi non si applica alcun limite di reddito per essere ammessi al patrocinio, e ciò nei casi di stalking, maltrattamenti contro familiari o conviventi; mutilazione degli organi genitali femminili; violenza sessuale (compresa quella di gruppo); atti sessuali con minorenne; atti persecutori; riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù; prostituzione minorile e iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile, pornografia minorile.

Se cerchi un avvocato per un problema di diritto di famiglia, leggi la nostra guida al link.

Di quali redditi occorre tenere conto al fine dell’ammissione al patrocinio a spese dello stato?

Il principio è il seguente: si tiene conto di tutte le entrate di tutti i conviventi (anche le entrate “in nero”).

Può essere ammesso al patrocinio chi è titolare di un reddito imponibile (ovvero il reddito al netto della deduzione per abitazione principale e degli oneri deducibili) non superiore a euro 12.838,01.

Ai fini della determinazione dei limiti di reddito, si tiene conto anche dei redditi non soggetti a IRPEF e dei redditi soggetti a ritenuta alla fonte o a imposta sostitutiva (art. 76, c. 3, T.U.S.G.); pertanto confluiscono nel calcolo del reddito anche:

1) tutti gli introiti a carattere occasionale (risarcimenti per danni, sussidi una tantum, borse di studio, ecc.; Cass., sent. 34864/2017) o non occasionale (Cass., sent. 36362/2010). 

2) gli assegni familiari (ANF), l’assegno unico, gli assegni di mantenimento per i figli (Cass., ord. 24378/2019), le pensioni e le indennità (esclusa l’indennità di accompagnamento per invalidità civile totale; Cass., sent. 26302/2018);

3) i sostegni economici erogati da Enti Locali; i proventi sostitutivi di reddito e i risarcimenti per lucro cessante (es. Reddito di Cittadinanza o di inclusione, indennità di disoccupazione o mobilita, indennizzi per inabilità permanente, ecc.); la diaria per migranti (cd. pocket money) e ogni altra diversa entrata, compresi i proventi da lavoro irregolare o di natura illecita. 

4) Se l’istante convive con altri familiari (anche more uxorio), il reddito è costituito dalla somma dei redditi conseguiti nel medesimo periodo da ogni componente convivente della famiglia (art. 76, c. 2, T.U.S.G.); la convivenza non è interrotta da detenzione in carcere o da soggiorno in comunità terapeutiche. Un reddito familiare inesistente non è di norma verosimile, essendo un reddito minimo indispensabile alle più elementari esigenze di vita; è onere dell’istante giustificare la veridicità dell’assunto, anche in relazione alle dimensioni del nucleo familiare convivente. 

Non si tiene conto del reddito percepito del familiare convivente se questo è in conflitto con l’istante.

Si tiene conto del solo reddito personale nei procedimenti aventi ad oggetto i diritti della personalità, ovvero: il diritto al nome, all’integrità fisica, all’assistenza sanitaria, alla protezione contro prodotti e azioni che attentino al proprio corpo (a eccezione degli interventi chirurgici), all’immagine, alla riservatezza, all’onore, alla reputazione e all’identità personale.

Ottenere il gratuito patrocinio senza reddito è possibile?

Se nella domanda di patrocinio a spese dello stato si indica un reddito pari a zero, la domanda viene rigettata in quanto ritenuta inverosimile.

In caso di reddito inesistente, negativo o irrisorio: va allegata una dichiarazione sostitutiva di certificazione dei redditi nella quale l’istante illustri come abbia sopperito alle più elementari esigenze di vita.

In particolare, l’istante è tenuto a specificare, con riferimento all’anno precedente:

a) le modalità con cui il proprio nucleo familiare ha sostenuto spese quotidiane e utenze;

b) il titolo in base al quale ha utilizzato l’abitazione (proprietà, affitto, comodato, ecc.);

c) la disponibilità di veicoli.

Come funziona nelle cause in materia di diritto del lavoro?

Il gratuito patrocinio è cosa diversa dall’esenzione dal pagamento delle spese di giustizia ovvero la possibilità di non pagare il Contributo Unificato nelle controversie di lavoro ed in quelle previdenziali ed assistenziali: Il limite di reddito da non superare per avere diritto all’esenzione dal pagamento di tali spese è: (€ 11.493,82 x 3) = € 34.481,46.

Ti ricordiamo che il nostro studio si occupa solo di diritto civile, commerciale, lavoro e tributario, e che pertanto se hai un’esigenza di tipo penale non possiamo aiutarti.

Contatta noi se hai un problema a Roma o Milano, se invece la tua causa è in altri Tribunali, allora qui trovi i nostri referenti

Se pertanto hai un problema di diritto penale allora ti serve uno studio legale penalista, e se sei a:

–  Torino ti possiamo sicuramente suggerire di rivolgerti all‘avv. Gabriele Pezzano (trovi tutte le informazioni al link).

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Se pensi di aver diritto al patrocinio a spese dello Stato e cerchi un avvocato a Roma ci puoi contattare per una prima consulenza gratuita, descrivendoci il tuo problema tramite email o whatsapp.

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    10 commenti su “Il gratuito patrocinio per i non abbienti – Il patrocinio a spese dello Stato”

    1. Buongiorno, problemi famigliari di separazione e per la vecchia abitazione dove eravamo conviventi ma poi io ho lasciato l’abitazione per problemi con la coniuge. Contratto di casa e altre cose riguardo a dei pagamenti in sospeso.

      1. Avv. Marcello Padovani

        Salve, in caso di problemi di separazione si tiene conto solo del suo reddito e non di quello del coniuge ai fini del patrocinio a spese dello stato. Nel caso lei sia divenuto convivente con altri, il reddito dei conviventi si somma al suo.
        Per quanto riguarda l’assistenza in suo favore, dovrebbe inviarci una email all’indirizzo marcellopadovani@avvocatocivilistaroma.it indicando il suo numero di telefono per prendere contatti.

        1. Volha Kryvalevich

          Buongiorno.Io vorrei una consulenza personale sul separazione dal mio marito,io non lavoro è non ho mai lavorato adesso ho una bambina di 6 mesi vorrei essere più informata come devo procedere per iniziare il separazione.

      2. Sig Manfredi Maria letizia .io lavoro con una ditta da 25 anni .la ditta si chiama cr app roma vengo al dunque.che da dicembre 2021 non prendiamo gli stipendi .prima il durc inps e adesso le fatture agenzia equitalia se le prende e in ditta rimandano settimana per settimana io lavoro parco ecologico della domus aurea e tutte le college stanno Colosseo paladino vorrei sapere per avere più informazioni per gli stipendi quando li prendiamo distinti saluti

        1. Avv. Marcello Padovani

          Salve, ci contatti tramite email inviando la copia del contratto di lavoro e delle ultime buste paga. Indichi anche il suo numero di telefono. Le faremo sapere se la possiamo aiutare e come. Avv. Marcello Padovani

    2. Buongiorno vorrei una consulenza x quanto riguarda i miei diritti civili qui in Italia…diritti costituzionali,le legge della privacy e come avere un un’avvocato che mi rappresenti a livello legale….il mio caso è un po’ complicato…sn invalidità civile del 80% … ho fatto un percorso personale di cura ,riabilitazione ed inserimento al lavoro presso una comunità terapeutica…appartenente a Asl.Roma 1….ho un un’assistente sociale ..nei ultimi giorni mi sn succese delle cose bruttissime x cui ho l esigenza di averne un un’avvocato che rappresenti i miei diritti fondamentali costituzionali…chiedo scusa x il mio linguaggio, spero.che so stata abbastanza coerente nel racconto …

      1. Avv. Marcello Padovani

        Salve,
        il nostro studio assiste i cliente con il patrocinio a spese dello stato laddove vi siano i requisiti di legge per l’accesso e laddove la pratica sia da svolgere a Roma per pratiche di cui lo studio si occupa. Per farle sapere se la possiamo aiutare ci invii tramite email all’indirizzo info@avvocatocivilistaroma.it la descrizione del suo caso e la documentazione utile. Cordiali saluti

      1. Avv. Marcello Padovani

        Salve, ci invii una email con i dettagli del suo caso e con la copia dell’atto giudiziario che lei ha ricevuto. Le faremo sapere come la possiamo aiutare.
        Cordiali saluti

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