avvocato per assegni protestati

Usura a Roma: l’avvocato per i problemi bancari

Hai ottenuto un finanziamento dal tuo Istituto di credito ma ritieni che siano presenti dei tassi usurari? potresti avere bisogno di un avvocato  cassazionista che si occupa di diritto bancario a Roma.

Se anche tu stai cercando un avvocato per la tua causa alla banca, continua a leggere questo articolo se pensi di avere un finanziamento che supera il tasso di usura.

Se invece la banca ti ha modificato unilateralmente le condizioni di contratto, leggi il nostro post.

Ancora, se c’è un errore nell’indicazione del TAEG del prestito o del mutuo, leggi il nostro post.

@avv.marcellopadovani

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♬ suono originale – Avv. Marcello Padovani

La polizza assicurativa partecipa alla determinazione del superamento della soglia d’usura?

Il 26 luglio 2018 il Collegio di Coordinamento dell’Arbitro Bancario Finanziario si è pronunciato per la risoluzione di una controversia insorta tra un Istituto di credito e un cliente che  aveva sottoscritto un contratto di finanziamento nel 2009 e del quale ne lamentava l’usurarietà di talune condizioni dal momento che la polizza assicurativa obbligatoria doveva essere conteggiata ai fini del tasso di usura.

Nello specifico il cliente:

“assunse che, per effetto della natura obbligatoria della polizza assicurativa stipulata a protezione del credito, il TEG aveva superato il tasso soglia mentre il TAEG effettivo aveva superato quello pubblicizzato”

e chiede di conseguenza in via principale, accertarsi la “natura usuraria delle remunerazioni convenute e la conseguente nullità.

Per l’effetto, il diritto di parte mutuataria alla rideterminazione di un nuovo piano di ammortamento che […]

preveda la restituzione del solo capitale effettivamente erogato, con condanna dell’intermediario convenuto alla restituzione delle maggiori somme percepite”.

L’usura sul contratto di leasing

Anche un contratto di leasing può creare problemi di usura. 

Per questo contratto, come per gli altri, per poter parlare di usura sarà necessario predisporre una perizia diretta alla quantificazione dei tassi effettivamente applicati al rapporto.

La perizia diretta a verificare l’usura sul leasing si può effettuare con i professionisti di fiducia del nostro studio legale, in funzione del nostro successivo intervento diretto a:

  • ottenere la riduzione dell’importo da restituire, o con un contenzioso o in una logica di saldo e stralcio;
  • quantificare l’importo che deve essere restituito dalla banca che ha applicato l’usura al rapporto di leasing.

La prova dell’usura con perizia nei procedimenti ABF

Nel caso in cui si contesti alla banca l’usura del contratto di finanziamento, occorrerà allegare una perizia che confermi la tesi.

In manca di perizia il ricorso sarà dichiarato inammissibile dall’ABF come di recente affermato: “la mancata allegazione di alcuna perizia o conteggio a fondamento della domanda importa che la richiesta avanzata all’ABF abbia natura consulenziale: il che determina, come ritenuto costantemente dall’orientamento conforme dei Collegi territoriali, l’inammissibilità della domanda o il suo rigetto per mancata prova dei fatti costitutivi della domanda stessa. Si richiamano, a tal proposito, alcune pronunce dei Collegi territoriali: Collegio di Roma (dec. n.2261/2014)“.

Per quali mutui si tiene conto del costo della polizza?

Il collegio individua, dapprima, le Istruzioni della Banca d’Italia applicabili ratione temporis quindi al momento della sottoscrizione del contratto tra Intermediario finanziario e cliente:

 “per i contratti stipulati antecedentemente al 1° gennaio 2010, ai fini della determinazione del tasso, occorre avere riguardo esclusivamente al costo delle polizze assicurative imposte dal creditore.

Le stesse, del resto, che sono state considerate nei decreti ministeriali di rilevazione dei TEGM, cioè dei parametri di riferimento con cui debbono essere confrontati i TEG”.

Afferma ancora l’ABF che:

Il Collegio di Coordinamento – alla luce della summenzionata precisazione – ha avuto modo di chiarire che “[per i contratti stipulati sotto la vigenza delle nuove “Istruzioni per la rilevazione dei tassi effettivi globali medi ai sensi della legge sull’usura”, emanate nel luglio 2016, laddove sia consentito escludere dal calcolo del TEG il costo della polizza facoltativa stipulata contestualmente, non deve essere inclusa nel calcolo nemmeno l’eventuale provvigione incamerata dall’intermediario” (cfr. dec. n. 2461/2023).

Ma quando una polizza (descritta nel contratto come facoltativa) è in realtà obbligatoria?

Secondo il Collegio una polizza è fintamente facoltativa quando:

  1. “la polizza ha funzione di copertura del credito;
  2. sussiste connessione genetica e funzionale tra finanziamento e assicurazione, nel senso che i due contratti sono stati stipulati contestualmente e hanno pari durata;
  3. l’indennizzo è stato parametrato al debito residuo”.

In presenza di tali elementi l’intermediario può, tuttavia, dimostrare il carattere facoltativo della polizza provando di aver:

proposto al cliente una comparazione dei costi da cui risulti che il finanziamento sarebbe stato offerto alle stesse condizioni indipendentemente dalla sottoscrizione dell’assicurazione;

offerto condizioni di finanziamento simili ad altri soggetti con il medesimo merito creditizio senza la stipula della polizza;

o infine, riconosciuto al cliente per tutta la durata del rapporto il diritto di recedere dal contratto assicurativo gratuitamente e senza conseguenze negative sul finanziamento.

Cosa fare in caso di errata indicazione del TAEG in un contratto di finanziamento?

In caso di lite su un contratto di finanziamento il cliente può sempre inviare reclamo e poi ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario.

L’8 novembre 2018 il Collegio di Coordinamento ABF si è pronunciato per la risoluzione di una controversia sorta tra un intermediario finanziario e un proprio cliente.

Il cliente, titolare presso la propria banca di un prestito personale, lamentava l’erronea indicazione del TAEG per la mancata inclusione dei costi per imposta sopravvenuta e per spese di assicurazione.

Nell’adire l’ABF il consumatore ha chiesto pertanto: la dichiarazione di nullità della clausola e in aggiunta l’applicazione del tasso sostitutivo, come disposto dall’art. 125 – bis commi 6 e 7 T.U.B. e la restituzione delle somme indebitamente versate.

La banca tuttavia, resistendo alle richieste di controparte, ha eccepito in primis l’inapplicabilità dell’art. 123 – bis T.U.B. in quanto tale articolo, introdotto con D.Lgs. n. 141 del 13 agosto 2010 non era ancora in vigore alla data di sottoscrizione del contratto tra le parti (sottoscrizione avvenuta ad inizio 2010).

Cosa deve provare la banca affinché la polizza sia considerata facoltativa?

Il Collegio, nell’indicare i criteri e i parametri da utilizzare per ritenere raggiunta la prova che l’intermediario abbia “offerto condizioni simili, senza la stipula della polizza, ad altri soggetti con il medesimo merito creditizio”.

L’ABF, nel caso di specie, accoglie il ricorso contro l’Intermediario finanziario alla luce dell’incapacità di quest’ultimo di dimostrare le scusanti indicate sopra ed enuncia il seguente principio di diritto:

“Nelle ipotesi di contratti stipulati antecedentemente al 1° gennaio 2010 restano applicabili le Istruzioni emanate dalla Banca d’Italia nel 2006 …

Conseguentemente il costo delle polizze assicurative deve essere incluso nel TEG allorché risultino imposte dal creditore e intese ad assicurare al medesimo il rimborso, totale o parziale, del credito.

Le prove possono essere offerte in base ai criteri già indicati in tema di TAEG dal Collegio di Coordinamento, come interpretati da questa decisione”.

Se invece hai un problema in materia di tasso variabile del mutuo, leggi qui.

Se anche tu hai riscontrato l’usurarietà di talune condizioni imposte dal tuo Istituto di credito, contattaci per una prima consulenza senza impegno, siamo uno studio legale di avvocati cassazionisti che si occupa della materia.


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